|
O grito do Ipiranga - espressioni, interiezioni e onomatopee a
confronto di Vi ricordate di quel capolavoro di Raymond Queneau[1]
- Esercizi di stile - del 1947? Più che un esercizio linguistico, in quel caso
per la lingua francese, si trattava di un meraviglioso gioco quasi enigmatico
di parole. Queneau ha raccontato una piccola storia in 99 maniere diverse.
Dalla poetica alla filosofica, passando per il sonetto, litote, visiva,
telegrafica, Tanka, anglicismi, protesi, epentesi, paragoge, metatesi,
giavanese, gastronomico, geometrico, ........ Diceva a proposito Umberto Eco che curò la traduzione in italiano[2]:"Questi
sono in fondo gli esercizi più traducibili, purché per "tradurre" non
si intenda cercar dei sinonimi (che per questi esercizi non esistono) in
un'altra lingua: si tratta di compiere la stessa operazione su di un testo base
italiano. Poiché infine Queneau non procede in modo meccanico, ma tiene un
occhio, per così dire, anche alle esigenze dell'orecchio, il traduttore è
abbastanza libero di fare qualche aggiustamento e di permettersi qualche
malizia." La storia è stata quella osservata in una certa ora di gran traffico,
quando un individuo di circa ventisei anni, vestito in maniera discreta, si
siede in un autobus pieno. Più tardi l'autore lo ritrova assieme ad un amico,
davanti alla Gare Saint-Lazare, il quale gli dice: "Dovresti far mettere
un bottone in più al soprabito". La maniera che più ci interessa in questo momento è quella riguardante
l'uso delle interiezioni, poiché trattasi di un esercizio veramente curioso
confrontando il testo originale con le traduzioni. Testo originale in francese: " Psst! heu! ah! oh! hum! ah! ouf!
eh! tiens! oh! peuh! pouah! ouï! hou! aïe! eh! hein! heu! pfuitt! Tiens! eh! peuh! oh! heu! bon!" Traduzione in italiano di Umberto Eco[3]: "Psst!Ehi!Ah!Oh!Hum!Ouf!Eh!Toh!Puah!Ahia!Ouch!Ellalla'!Pffui!No!?Sí?Boh!Beh? Ciumbia!Urca!ma va! Che?!!Acchio!Te possino!Non
dire!Vabbé!Bravo!Ma no!" Traduzione in portoghese[4]: "Psst! Hum! Ah! Oh! Hmm! Ah! Ui! Ei!
Olha! Oh! Tchh! Credo! Ai! Xô! Safa! Ei! Hum! Foge! Olha! Ei! Tchh! Oh! Hum! Mmmh-mm!! Quanto è ricca una lingua di espressioni, esclamazioni, interiezioni,
imitazioni? Tantissimo. Ed è anche per questo motivo che vale la pena
studiarla. Come abbiamo potuto notare in entrambe le traduzioni non è stata
rispettata la punteggiatura, la spaziatura e l'uso delle maiuscole. E' stato
tradotto secondo le regole della lingua d'arrivo, così come l'uso delle
interiezioni scelte ha subito l'influenza della lingua nella quale è stata
tradotta, assieme ad un altro fattore molto concreto soprattutto in italiano, e
cioè: l'influenza dialettale. U. Eco ha scelto "ciumbia" e "te
possino", ad esempio, che sicuramente non è usato in tutta Italia, forse
perché più noto ad egli e all'ambiente che lo circonda. Le interiezioni più comuni in italiano:
Oppure le possiamo trovare anche ripetute:
Le interiezioni sono grida o suoni pronunciati con certe intonazioni della
voce, a seconda del sentimento, dell'intenzione, dello spirito che si vuole
dare ad una certa situazione. Riguardano sopratutto il linguaggio emotivo ed
affettivo, non possono essere considerate parte di un discorso, ma devono
tuttavia essere prese in considerazione per il loro suono e la varietà presenti
in ogni lingua come una parte a sè. Spesso sono variabili e possono esprimere
uno stato d'animo improvviso di gioia, dolore, sdegno, rabbia, sorpresa,
disappunto, incertezza, dubbio, impazienza, ... sempre accompagnate dal punto
esclamativo! Alcuni studiosi della materia ritengono che le interiezioni siano
la forma più antica del linguaggio verbale, il che non è difficile da accettare
in quanto traducono dei suoni emessi dagli uomini primitivi per esprimere le
sensazioni più elementari (e non solo, vi ricordate di wow! molto
diffuso tra i giovani italiani, oppure la più antica ohibò!?). Infatti,
a pensarci bene, le interiezioni altro non sono che una semplice emissione
della voce. Ad es.: ah!-eh!-oh-ehi!-ih!-ahimè!-urrà!-ehm...-uhm...beh. Quest'ultima
interiezione può subire l'apocope della lettera "h"; in tal caso si
scrive - be'-., e la lettera "h" non va mai all'inizio, ma alla fine
o in mezzo. Il termine interiezione deriva dal latino interiectione(m), che
significa interposizione o inserzione, e quindi una parola intercalata nel
discorso, anche se in linguistica l'interiezione è tradizionalmente considerata
una parte del discorso, in realtà non lo è. E' soltanto una forma isolata che
costituisce da sola una frase, senza avere nessun legame sintattico con gli
altri elementi.[5] Vediamo ora alcuni esempi di interiezioni portoghesi[6]:
Inoltre ci sono anche le locuzioni del tipo esclamative: ai de mim! (povera me); ora, bolas! (diamine); raios te partam! (accidenti a te); valha-me Deus! (Dio
mio); ora essa (ma va lá); ó da guarda (aiuto); infeliz dele! (poveretto);
Jesus! (Cristo); salvo seja! (eccetto i presenti, me, te) bem haja! (che Dio la
benedica); aqui del-rei! (aiuto! al ladro!). Confrontiamo invece alcune interiezioni portoghesi, italiane e ...
romagnole! Portoghese Italiano Romagnolo Significato
Non bisogna però confondere le interiezioni, che
sono espressioni di uno stato d'animo come abbiamo già concluso, con le
onomatopee, che sono invece interiezioni
imitative, ossia parole o gruppi di lettere che cercano di riprodurre il suono di cose, animali o
azioni. Dal greco ónoma "nome" e poiéo
"faccio", sono le espressioni che attraverso le vocali e le
consonanti imitano e riproducono i suoni, i rumori o le grida degli animali. Alcune di esse derivano da verbi inglesi e
vengono spesso usate nei fumetti per rappresentare ad esempio, il suono di una
pistola che sta sparando e che fa "bang bang" oppure "splash",
che traduce il suono di una cosa o un corpo quando cade in acqua, oppure
"crash" che cerca di riprodurre sonoramente il rumore di un oggetto
che si rompe, ma ce ne sono tantissimi altri come possiamo vedere dal seguente
riquadro: Tipo di suono Italiano Portoghese
Ci sono inoltre le numerose voci onomatopeiche che riproducono il suono dei
versi degli animali. E' un esercizio molto curioso confrontare le diverse
interpretazione da una lingua all'altra. Vediamo ad esempio le differenze tra l'italiano e la lingua portoghese per quanto
riguarda i verbi onomatopeichi: Animale Verbo
PT Verbo IT
Nella lingua portoghese è successo anche che una onomatopea sia diventata
un sostantivo. E' il caso del lampeggiatore di direzione destro o sinistro di
una autovettura, la freccia insomma, il cui rumore, quando si trova in
funzione, ha fatto nascere il neologismo "pisca-pisca". Da questo è
nato poi il sostantivo "pisca da direita" oppure "pisca da
esquerda" per dire il lampeggiatore destro o sinistro. Comunemente sentiamo dire: " o meu pisca-pisca da direita não
funciona!" (la mia
freccia da destra non funziona!) Tutti giorni entrano a far parte del nostro linguaggio quelle voci
onomatopeiche provenienti dai film inglesi e usate sopratutto dai giovani: - crash - da "to crash" = fracassare - clap - da " to clap" = applaudire - bang - da "to bang" = sparare - boom - da "to boom" = esplodere - gulp - da "to gulp" = inghiottire - slam - da "to slam" = sbattere - ring - da "to ring" = squillare - sob - da "to sob" = singhiozzare - snap - da "to snap" = schioccare le dita - sigh - da "to sigh" = sospirare - sniff - da "to sniff" = fiutare - splash - da "to splash" = cadere, spruzzare - yawn - da "to yawn = sbadigliare
Ma i giovani non sanno solo l'inglese, sanno bene, anzì spesso e volentieri
molto bene, anche il loro dialetto locale, e così ho fatto una piccola ricerca
in Internet e mi sono imbattuta in siti davvero interessanti. Ci sono
tantissime espressioni enfatiche curiose nella lingua italiana e ve ne presento
alcune, a titolo di esempio, anche se ce ne sono molte altre, più o meno "de
salão" come si dice in portoghese, e cioè "da salotto" =
riferibili. Espressioni italiane
(molto usate e molto colorite):
Alla fine di questa ricerca possiamo
"tranquillamente" proferire il grido: Ipiranga!!! Questa espressione - "O grito do
Ipiranga" - viene usata in senso liberatorio e di beatitudine, prendendo
spunto dall'omonimo quadro del pittore brasiliano Pedro Américo (1843-1905),
realizzato nel 1886 e che ora si trova al Museo Paulista, in Brasile, il quale
rappresenta il momento solenne in cui i congiurati brasiliani assieme al re D.
Pedro, e in riva la fiume Ipiranga, il 7 settembre 1822, proferirono il giuramento di fedeltà
urlando: "Indipendenza o Morte". Ma per concludere in maniera ritmica leggiamo
insieme questa bellissima ed emblematica poesia del più grande amico di
Fernando Pessoa, Mário de
Sá-Carneiro (Lisbona, 1890 - Parigi, 1916) e rendiamoci conto di come
può essere interessante giocare con i suoni.
Bibliografia: Annovazzi, Antonella - Parlo Brasiliano - manuale di conversazione, A.
Vallardi, Milano, 2000 Bajini, Irina - Parlo Portoghese - manuale di conversazione, A. Vallardi,
Milano, 2000 Lanciani, Giulia, Tavani, Giuseppe - Grammatica portoghese, LED, Bologna,
1993. Lello e Irmãos - Dicionário prático ilustrado, Lello & Irmãos Editores, Porto, 1995 Masotti, Adelmo - Grammatica Romagnola, Edizioni del Girasole, Ravenna,
1999 Queneau, Raymond
- Esercizi di Stile, con introduzione e prefazione di U. Eco, Einaudi
Tascabili, Torino, 2001 Queneau, Raymond - Exercícios de Estilo, Edições Colibri, Colecção Voz de Babel, Lisboa, 2000 Silva, Mendes - Português língua viva, Círculo dos Leitores, Lisbona, 1985 [1] Raymond Queneau, (Le Havre, 1903 - Parigi, 1976), romanziere, poeta, saggista, drammaturgo, traduttore, autore di copioni e di canzoni, matematico, giornalista, pittore, studioso di linguistica, filosofia e psicologia. E' stato vicepresidente del Comité Nacional des Écriteurs, membro della Académie de Goncourt, ha partecipato in diverse giurie di concorsi letterari e cinematografici, è stato segretario generale della casa editrice Gallimard e direttore dell'enciclopedia Pléiade ed ha fondato il gruppo OULIPO (Ouvroir de littérature potentielle). [2] Queneau, Raymond, Esercizi di Stile, con introduzione e prefazione di U. Eco, Einaudi Tascabili, Torino, 2001, p.XI [3] idem [4] Queneau, Raymond, Exercícios de Estilo,
Edições Colibri, Colecção Voz de Babel, Lisboa, 2000 [5] Sensini, Marcello, La grammatica della lingua italiana - Guida alla conoscenza e all'uso dell'italiano scritto e parlato, Mondadori, 1994 [6] vedi: Breve Gramática do Português Contemporâneo di Celso Cunha e Lindley
Cintra, Edizioni Sá da Costa |